giovedì 22 novembre 2012

In Attesa dell'Apocalisse (4): Terence McKenna e l'origine dalla (non)profezia dei Maya

Diagramma di un eclisse di sole
dal Chilám Balám of Chumayel
(dopo  la conquista spagnola)

Le profezie maya possono essere raggruppate in quattro classi: giornaliere, annuali,del katun e speciali, come il ritorno di Kukulcan. La profezia giornaliera è più correttamente una prognosi, compito dell’ah-kinyah, o divinatore piuttosto che del chilám. Ciascuno dei 260 giorni del tzolkin è fortunato o sfortunato…
Come il commentatore maya afferma nel Chilám Balám di Chumayel, [le profezie del katun] sono essenzialmente di carattere storico. Questo perché qualunque cosa è avvenuta in un dato katun si ripeterà nel futuro durante il katun dello stesso nome, approssimativamente ogni 256 anni.

R. Roys, (trad.) Il libro di Chilám Balám of Chumayel, 1933

La pubblicistica parascientifica e la televisione di effetto hanno fatto rimbalzare da tempo la predizione della fine del mondo in corrispondenza del 21 dicembre 2012. La notizia – somministrata, a seconda dei casi, come curiosità scientifica, come minaccia o come strumento per truffe – risulta generata da una presunta profezia Maya.
Va ribadito che i Maya non concepivano la possibilità di predizioni o divinazioni secondo la nostra cultura e tradizione greco-romana, quali pre-determinazione di accadimenti futuri. Piuttosto essi ritenevano che gli eventi si ripresentassero periodicamente come manifestazione delle divinità alla cui cura gli eventi stessi erano affidati.
L’origine della profezia risale in realtà agli anni ’70 ed ha un padre ben preciso. Essa è dovuta ad uno dei più curiosi ed eclettici cultori di scienze alternative, Terence McKenna. Questi è stato un esploratore, sciamanista, cabalista e sperimentatore di droghe psichedeliche, come molti altri individui della sua epoca. Un uomo dalle molte facce, anche dal punto di vista scientifico. Nei suoi scritti, questo prolifico autore descrive le esperienze e visioni avute sotto l’uso delle droghe e la sua particolare interpretazione del mondo e della strada percorsa dalla civiltà moderna. Affine alle dottrine della new age, McKenna se ne discostava nettamente, preferendo e sollecitando la sperimentazione in prima persona per la verifica di messaggi culturali e dogmi di qualunque genere. Pur basandosi su antichi strumenti divinatori come la cabala ebraica e l’I Ching cinese, questo poliedrico personaggio non disdegnava l’uso di programmi di computer di sua creazione, anche basati su teorie matematiche come quella dei frattali. Da questo variegato e caotico potpourri di matematica, sciamanismo, visioni indotte da droghe, McKenna concluse che il numero e la velocità di cambiamenti, complessità e novità fossero aumentate enormemente negli ultimi anni e che la tendenza stesse crescendo verso la catastrofe. Descrivendo la sua teoria, TimeWave Zero (Onda temporale zero), McKenna affermava:
Terence McKenna (1946-2000)
da wikipedia

Siamo sull’orlo di possibilità che ci renderanno letteralmente irriconoscibili a noi stessi, e le possibilità saranno realizzate non nei prossimi mille anni ma nei prossimi venti, poiché l’accelerazione delle invenzioni, delle novità e del trasferimento di informazioni è ormai estremamente rapido.

Lo studioso postulò quindi che tutti questi cambiamenti avrebbero portato la razza umana ad un punto di discontinuità, un asintoto che avrebbe portato alla fine del mondo. Con il suo software, anch’esso chiamato TimeWave Zero, riuscì anche a calcolare l’accelerazione di questa complessità e a predire la data di questa singolarità: curiosamente la data calcolata fu proprio il 21 dicembre 2012.
Nelle sue parole, grande fu il suo stupore quando – nel corso di un viaggio in America centrale – lo scrittore statunitense giunse a contatto con la cultura Maya ed apprese che la data per la conclusione dell’attuale ciclo (quello del 12° baktun) era proprio quella del 21 dicembre 2012. Colpito da questo sincronismo cosmico, McKenna ipotizzò che i sacerdoti Maya – sotto l’effetto di droghe allucinogene – all'epoca da lui ritenute chiavi di porte per l’accesso alla vera conoscenza – avessero avuto percezione di un qualche cataclisma galattico che avrebbe avuto luogo nel 2012 ed avessero allineato il loro calendario di conseguenza.
I suoi detrattori ironizzarono che fosse stato piuttosto McKenna ad aver aggiustato la data della sua predizione per farla coincidere con quella dei Maya, facendo notare che il cataclisma maya avrebbe dovuto essere, all’occorrenza, di natura cosmica e non causato dall’uomo, come quello descritto in TimeWave Zero. I denigratori furono sconfitti: le teorie di McKenna si diffusero rapidamente e presero piede in molti circoli di cultura alternativa e undergound. Successivamente – con il supporto della “rete” – assunsero vita propria e un’amplificazione tale da far spesso dimenticare da dove nascevano e il loro stesso autore.
Le teorie di McKenna non hanno naturalmente alcun fondamento scientifico ma rappresentano un fenomeno interessante se considerato come originale sforzo per interpretare in chiave artistico/letteraria e ricondurre ad una concezione unitaria la complessità dei problemi del mondo odierno. A differenza di molti suoi emuli, McKenna era ritenuto in buona fede nel suo tentativo di conciliare le molteplici dottrine e interessi della sua poliedrica cultura. Sarebbe stato interessante conoscere il suo parere sul proliferare, in questi ultimi anni, di profezie e vaticini sulle prossime apocalissi, ma l’eclettico autore morì nel 2000 all’età di soli 54 anni.

Si ringrazia Francesco Fondi per le informazioni su McKenna

(4) continua

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