giovedì 30 gennaio 2014

Niente panico, non è (purtroppo) un monopolo magnetico DOC.

In natura è possibile trovare particelle con carica elettrica positiva (il protone) e negativa (l'elettrone).  L'atomo di idrogeno è costituito da un elettrone che si trova intorno ad un protone. Sfregando tra loro  due panni differenti è possibile  separare le cariche elettriche positive da quelle negative, caricando elettrostaticamente i due oggetti.
Altrettanto non può dirsi per i poli magnetici: infatti le calamite hanno sempre un polo nord e sud e se le spacchiamo in due, i frammenti continueranno ad avere ciascuno un polo nord ed un polo sud.
Questo perché il campo magnetico è generato dalla corrente di miriadi di elettroni che ruotano attorno agli atomi. Tagliando in due il magnete, gli elettroni continuano a girare attorno agli atomi e non cambia niente.
D'altro canto, elettricità e magnetismo non sono altro che due facce della stessa medaglia: infatti se ho una carica elettrica stazionaria sperimento un campo elettrico, se invece mi muovo rispetto alla carica elettrica, per me quella non è altro che una corrente e quindi sperimento un campo magnetico.
L'unificazione del campo elettrico e magnetico in un campo elettromagnetico è stata effettuata alla fine del XIX secolo: è stata compiuta da Maxwell che ha formalizzato in quattro equazioni le leggi che descrivono luce, onde radio, raggi X ed i fenomeni elettrici e magnetici separatamente.
Tuttavia - nonostante il loro fascino e la loro eleganza - le equazioni appaiono stranamente asimmetriche: manca infatti il termine della carica magnetica isolata, ossia del monopolo magnetico.
L'esistenza di anche un solo di essi  avrebbe conseguenze rivoluzionarie per la tutta la fisica moderna, dalla meccanica quantistica alla teoria del Big Bang

I ricercatori autori dell'articolo pubblicato su Nature non hanno osservato un monopolo. hanno creato un sistema che si comporta come se ci fosse un monopolo. Questo traguardo è comunque molto importante, perché consente di studiare sistemi complessi e verificare teorie matematiche che altrimenti potrebbero restare astratte ancora per secoli (un altro esempio sono i difetti e  le correnti topologiche che si comportano come le stringhe della fisica delle particelle).

Un risultato importante, ma lungi dal meritarsi il titolo (errato) di molti giornali tale da indurre in molti un sobbalzo sulla sedia stile Zio Paperone.  Magari bastava leggere non dico l'abstract, ma il solo titolo: Observation of a magnetic monopole in a synthetic magnetic field.

giovedì 23 gennaio 2014

Nuova produzione di antimateria, ma siamo ancora lontani dall’Enterprise

asacusa
È di queste ore l'annuncio della creazione di un fascio di antimateria stabile al CERN da parte dell'esperimento Asacusa. Come suggerisce il nome, un gioco di parole con uno dei maggiori templi di Tokyo, Asakusa (lett. bassa erba) l'esperimento è diretto da un giapponese,Yasunori Yamazaki del RIKEN, ma si avvale della collaborazione di scienziati di tutto il mondo.
Siamo lontani anni luce dalle fesserie farneticate in "Angeli e Demoni" e anche dai motori dell'Enterprise, ma questi studi aprono scenari forse ancora più importanti per lo studio della fisica fondamentale.
Cos'è l'antimateria?
Le antiparticelle sono quasi identiche alle particelle di materia normale: la principale differenza è che hanno carica elettrica opposta. Quando una particella si scontra con un'antiparticella si ha la totale conversione in energia, producendo alcuni raggi gamma. Questo fenomeno è usato quotidianamente nella PET (Positron Emission Tomography) per la diagnostica di tumori.
Che ha di particolare questo esperimento?
Si parla di antimateria e non di antiparticelle perché è un fascio di anti-atomi di (anti)idrogeno, ossia un antiprotone (negativo) intorno al quale orbita un positrone (positivo), mentre gli atomi di idrogeno ordinario sono formati da un protone (positivo) e un elettrone (negativo). Il fatto di essere elettricamente neutri e a temperature molto vicine allo zero assoluto permette al gruppo di atomi di restare in vita per un periodo molto lungo e studiare in dettaglio le proprietà di questo sistema.

mercoledì 15 gennaio 2014

Salvate il Soldato AGILE (è un satellite, ma salvatelo comunque)

Dal primo gennaio di quest'anno il satellite italiano AGILE  non scruta più il cielo. 
Non sono stati meteoriti,  tempeste solari o alieni a metterlo fuori uso ma i ben più potenti tagli di bilancio.
Infatti è mancato il rinnovo del  contratto tra l'Agenzia Spaziale Italiana che ha lanciato il satellite e la Telespazio che gestisce il trasferimento dei dati a terra e i comandi che controllano il satellite, ora posto in ibernazione forzata.
Il costo del contratto si aggira intorno a qualche centinaia di migliaia euro, che sembrano ben poca cosa se confrontati con il budget dell'agenzia di 800 Meuro  e soprattutto con la scienza e le osservazioni che il satellite ha effettuato negli ultimi anni.
Dal suo lancio, avvenuto nel 2007 dalla base indiana di Sriharikota, AGILE ha infatti effettuato  una enorme  quantità di misure   nello spettro dei raggi X e   gamma, ottenendo  importantissimi risultati (e relative  pubblicazioni scientifiche) sui fenomeni astrofisici che hanno luogo in altre galassie, nella nostra galassia e persino emissione di raggi gamma da fulmini terrestri.  

In questi giorni sta circolando una iniziativa promossa da due fisici italiani che lavorano negli Stati Uniti, Franco Paoletti (Princeton) e Bruno Coppi (Professore emerito dell'MIT). I due studiosi stanno raccogliendo firme da inviare al Presidente dell'Agenzia, Prof. Enrico Saggese, per far sì che la missione possa essere riattivata al più presto.

La petizione è accessibile qui in inglese, il testo introduttivo è riportato più sotto. (come affiliazione si intende anche occupazione/studente/disoccupato/qualunque cosa)

Non faccio  parte della collaborazione Agile, ma conosco e sono amico di molti ricercatori, precari e studenti che ne analizzano i dati (peraltro aperti a tutti, grazie al'lottimo archivio multimissione dell'ASI).
Se avete un secondo di tempo per favore firmate la petizione e condividetela sulle vostre pagine e blog per evitare che anche questo pezzo di eccellenza tutta italiana finisca letteralmente in fumo, bruciando prematuramente nell'atmosfera.

-------------------------
Il testo della petizione
-------------------------

Dear Friends and Colleagues:
I am writing to express my deepest concern for the recent turn of events that put the very successful AGILE  space mission in jeopardy (for information on the mission  devoted to high-energy astrophysics see http://agile.iasf-roma.inaf.it, http://agile.asdc.asi.it)
We are informed that starting on January 1, 2014, the AGILE satellite interrupted normal scientific  operations due to lack of funds. It is currently in a "dormant" state waiting for future decisions on its fate.
Since I believe that this interruption of scientific operations is unacceptable not only to me but also to the international community and to the broader general public, I wrote a petition letter addressed to the President of the Italian Space Agency (ASI), Enrico Saggese.
I am kindly asking you to join me in signing this petition, and to pass it on to other individuals you deem interested at signing as well.
Thank you for your help and support that I have no doubt you will give to this cause. Given the urgency of the situation, I am sure we will quickly reach enough consensus to be able to successfully leverage the Italian Space Agency and to assure that there will be no cancellation, suspension or prolonged interruption of the AGILE mission: “*AGILE Must Go On*”.

Respectfully,

Franco Paoletti, Ph.D.
Princeton, NJ (USA)
petition4agile@gmail.com

martedì 14 gennaio 2014

Manga e discriminazione nella scienza giapponese

1-AI
La copertina incriminata della rivista della Società dell’intelligenza artificiale giapponese
In questi giorni il Japan times ha riportato le scuse della Società giapponese per l’intelligenza artificiale. Le loro colpe? Aver utilizzato l’immagine accanto per la copertina della loro rivista scientifica. La copertina – scelta in base ad una competizione pubblica – è stata (ma non è riportato da chi) ritenuta discriminatoria e sessista.
L’immagine ha molti errori concettuali e tecnici (vedi dopo  per un’analisi semiseria) ed è forse più adatta ad un manga che ad una rivista scientifica, ma è comunque rappresentativa del diffuso uso che la società giapponese pubblica e privata fa di figure disegnate – in prevalenza  femminili – per trasmettere un messaggio. Metropolitana, polizia, pompieri hanno tutti varie mascotte e character che utilizzano in poster e pubblicità.

2-l_wk_110411jieitai01



Ad esempio questo qui accanto è un poster che invita ad arruolarsi nelle forze di autodifesa giapponese.

(continua a leggere su scientificast)
Arruolati nelle forze di autodifesa giapponesi (e combatterai Godzilla, Mothra, alieni e molto altro)